Perché parlare di autostima in un contesto di Leadership Femminile?
Perché la Leadership può svilupparsi soltanto nel terreno fertile di una elevata autostima.
In questi giorni mi è capitato di vedere il video promozionale di un famoso centro di chirurgia estetica che riportava le testimonianze di varie clienti soddisfatte.
Le donne intervistate erano donne di ogni tipo: libere professioniste, donne in carriera, imprenditrici, donne tutte le età, ivi comprese le giovanissime.
E trattavasi di donne belle, affascinanti, donne intelligenti, in carriera, tutte accomunate da un unico malessere: il poco apprezzamento di sé.
Nell'ascoltare le loro testimonianze, mi sono detta:
il problema di queste donne non può essere risolto con la chirurgia estetica.
Il loro raccontarsi nel prima e dopo l'intervento, mostrava chiaramente che fossero state disposte a spendere una fortuna, e forse persino a indebitarsi, pur di acquistare un po' di autostima.
Ho così compreso che l'industria dei trattamenti estetici è oggi così florente, semplicemente perché vende il bene prezioso più scarso sulla terra: l'autostima.
Sì, il centro estetico ti vende autostima.
O meglio, ti vende una modifica del tuo corpo e qualche dolorosa cicatrice come sostitutivo palliativo, incapace di colmare quella tua “mancanza” di autostima.
A conferma di ciò, non potrò mai dimenticare ciò che mi raccontò la proprietaria di un negozio di biancheria intima femminile. Mi disse: “faccio questo lavoro da oltre 40 anni. Ho visto donne di ogni tipo. Ebbene, le posso assicurare, che quasi tutte le donne che sono entrate in questo negozio in tutti questi anni, non si volevano bene e davanti allo specchio si trovavano mille difetti. Ma parlo anche di donne bellissime, stupende, quelle con un corpo perfetto e statuario per il quale qualsiasi altra donna pagherebbe oro pur di avere! Noi donne non ci piacciamo mai. Con il tempo, ho capito invece che anche il nostro corpo vuole essere amato.”
So bene di essere impopolare ogni volta che tocco questo argomento.
Non ho niente contro chi offre questi servizi.
E sono anzi persuasa che tutte le persone che operano in questo settore siano sinceramente motivate nel voler rendere un grande servizio, migliorando l'autostima altrui.
Ma è inutile parlare di altri argomenti sul tema “Donna”, come Leadership Femminile, Imprenditoria Femminile, Empowerment Femminile, se non ci confrontiamo con questa verità di fondo.
Sono convinta che il bisturi non possa in alcun modo risolvere il problema alla radice.
Anzi! E proprio perché non lo risolve mai, le donne che ne fanno ricorso, tornano e ritornano, perennemente insoddisfatte dei risultati ottenuti.
Basti vedere lo scempio sui volti delle grandi stars dello spettacolo!
Madonna in alcuni dei suoi vari rifacimenti
Quando incontrai Madonna faccia a faccia, qualche anno fa, rimasi molto impressionata nel vederla da vicino: il suo volto, frutto di una serie infinita di rifacimenti chirurgici, era una vera e propria maschera di carne, uno spessore di pelle rigida, fissa, immobile, che aveva perso ogni capacità di cedere a un qualsiasi accenno di espressione.
Dentro quella maschera fissa vedevo agitarsi gli occhi inquieti di una leonessa in gabbia, e pensai:
“Questa donna non si ama completamente, non si piace fino in fondo.
Anche lei, indomita Leonessa da palcoscenico, ha le sue insicurezze, debolezze, fragilità.”
Certo, dev'essere molto difficile per una grande Diva accettare il declino dell'invecchiamento, soprattutto quando sei stata il sex symbol di un'intera generazione!
Non è facile neppure per una qualsiasi donna comune, figuriamoci per lei!
Io la considero un Mito vivente, una Leggenda, un modello inimitabile di genio e imprenditoria femminile, e la amo fin da quando ero una ragazzina.
Capisco che, in un certo senso, questa sua inquietudine estetica, è una sintomatica espressione del disagio contemporaneo.
Se non piaci a te stessa, non c'è bisturi che potrà aiutarti!
Accettiamo questa semplice banale verità:
non esiste alcun modo per ritornare come quando eri giovane!
Perché noi donne fatichiamo così tanto a volerci bene?
È pur vero che i canoni estetici contemporanei veicolati dai mass media, inevitabilmente ci condizionino.
Chi di noi può veramente dirsi completamente libera da questa influenza omologante?
Eppure siamo ben consapevoli che i canoni estetici cambiano continuamente nel tempo.
Ogni epoca e ogni cultura ha imposto canoni diversi.
Le donne (così come anche gli uomini ovviamente), si imitano fra di loro, uniformandosi sempre ai canoni estetici in voga all'interno del proprio ambiente culturale.
Imperatrice Maria Teresa d'Austria,
madre dell'iconica Regina Maria Antonietta
Guardando i quadri d'epoca, risultano evidenti canoni estetici assolutamente diversi, diametralmente opposti a quelli odierni.
In passato ad esempio le donne nobili si distinguevano dalle donne povere per peso e colore della pelle: le donne nobili dovevano essere in carne, perché la loro “abbondanza” fisica era segno di abbondanza di cibo e prelibatezze per il palato.
La magrezza era peculiarità delle donne povere, segno di scarsità di cibo e malnutrizione.
Le donne nobili tenevano rigorosamente la pelle bianca, segno che non avessero bisogno di lavorare.
Le donne povere avevano la pelle scura in quanto lavoravano tutto il giorno nei campi.
Le modelle dipinte da Rubens
I canoni estetici cambiano nei secoli. Ma giocano sempre un ruolo sociale molto impattante che porta quasi tutti all'omologazione.
Ciò significa che noi donne ci vestiamo per piacere al gruppo, ci curiamo per essere belle per gli altri, ci piace essere desiderabili allo sguardo altrui, semplicemente perché vogliamo essere amate e apprezzate da chi ci sta intorno.
Ossia la fonte della nostra autostima è fuori di noi, determinata dalla prospettiva altrui, dai canoni imposti dalla società in cui viviamo.
Seppur poi, a parole, sfoderiamo la contradditoria pretesa di voler essere “amate così come siamo”: ma se non siamo capaci noi per prime di amare noi stesse, chi altro potrà farlo per noi?
Come pretendere dagli altri ciò che non siano in grado di dare a noi stesse?
Il più grande comandamento biblico ordina:
“Amerai il prossimo tuo come te stesso”.
La logica del comandamento è questa:
se non ami te stessa, non puoi amare nessuno.
Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care.
Invecchiando non voglio sembrare più giovane.
Voglio sembrare più felice...”
Anna Magnani
Per sfuggire alla gabbia omologante dei canoni estetici sociali c'è solo una strada: sapere CHI SEI e quanto Vali.
Quando hai piena consapevolezza di ciò che ti rende UNICA e speciale, ciò che ti distingue da tutte le altre donne al mondo, non vuoi più assomigliare a nessuno.
Inventi il tuo stile, sei tu l'autrice della tua vita.
Forse ti starai chiedendo se io abbia mai ricorso alla chirurgia estetica: no.
Ho 50 anni, non ho mai fatto ricorso alla chirurgia estetica semplicemente perché possiedo tutto ciò che mi fa sentire bella:
la percezione del mio inestimabile VALORE è ciò che mi rende preziosa e unica.
Per darti una mano ad amare più te stessa, elevare la tua autostima, acquisire progressivamente l'autopercezione di te stessa come un'autentica Sovrana, ti invito a leggere il Portale d'Ingresso alla Sovranità Femminile che metto gratuitamente a disposizione di ogni donna che ne faccia richiesta.
Compila il modulo di contatto che trovi qui sotto e una donna del team della Reggia Dei Sovrani ti contatterà al più presto.
Leggilo con attenzione e poi sentiamoci in una call diretta!
Concludo questo articolo con un grande modello di autostima femminile... la Grande Anna Magnani, il tipo di donna per la quale, se fossi uomo, farei pazzie!
Ce metti 'na vita intera per piacerti, e poi, arrivi alla fine e te rendi conto che te piaci. Che te piaci perché sei tu, e perché per piacerti c'hai messo na vita intera: la tua. Ce metti una vita intera per accorgerti che a chi dovevi piacè, sei piaciuta...
e a chi no, mejo così.
Anche se lo ammetto, è più raro trovà un uomo a cui piaci, che te piace, che beccà uno ricco sfondato a Porta Portese!
Ce metti 'na vita per contà i difetti e riderce sopra,
perché so belli, perché so i tuoi.
Perché senza tutti quei difetti, e chi saresti? Nessuno.
Quante volte me sò guardata allo specchio e me so vista brutta, terrificante. Co sto nasone, co sti zigomi e tutto il resto.
E quando la gente me diceva pe strada "bella Annì! Anvedi quanto sei bona!" io nun capivo e tra me e me pensavo "bella de che?"
Eppure, dopo tanti anni li ho capiti.
C'ho messo na vita intera per piacermi.
E adesso, quando me sento dì "bella Annì, quanto sei bona!", ce rido sopra come na matta e lo dico forte, senza vergognarmi, ad alta voce Anvedi a sto cecato!..”
Anna Magnani
Vostra Altezza Reale,
il trono vi aspetta
Dea
Dea
Dea è un’artista poliedrica, imprenditrice visionaria e innovativa,
carismatica pioniera, insaziabile ricercatrice ed esploratrice errante, motivatrice,
fondatrice dell'ambizioso progetto della Reggia Dei Sovrani,
fervida attivista per la Pace, i Diritti Umani e i Diritti delle Donne.
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