Esiste davvero una Leadership propriamente femminile?
Quali caratteristiche ha?
In cosa si differenzia e distingue rispetto alla Leadership maschile?
"Donna con le palle" o "Donna cazzuta"?
Non si parla molto di Leadership femminile, se non un giorno all'anno in occasione della festa della donna. Anche perché, in verità, la Leadership per millenni è stata quasi sempre, in ogni cultura, una prerogativa riservata esclusivamente alla sfera maschile.
Sebbene non siano mancate nella storia le figure significative di Leadership femminile, tuttavia spesso si trattò di donne costrette ad attribuirsi caratteristiche tipicamente maschili: si vedano le eroine combattenti, un esempio fra tutte Jeanne d'Arc; o anche solo l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria, madre dell'iconica Maria Antonietta, che fu incoronata “re” anziché “regina”.
La millenaria discriminazione misogina, trasversale e profondamente radicata in tutte le culture, ha portato a lodare solo quelle donne che presentavano virtù maschili.
Di qui nacquero quei detti comuni non molto lusinghieri, tesi a “virilizzare” le femmine, del tipo: “donna cazzuta”, “donna con le palle” (quando un uomo, illudendosi di farmi un complimento gradito, mi dice: “sei una donna con le palle”, preciso: “le sole palle che ho sono le tette!”).
Imperatrice Maria Teresa d'Asburgo
Ma esiste un modo di essere una Leader donna, senza bisogno di scimmiottare gli uomini?
Esiste davvero una Leadership propriamente femminile?
Esiste ma forse, in realtà, non ha mai avuto la possibilità di emergere e di esprimersi.
Diciamola tutta: la leadership femminile fatica molto a farsi spazio in un mondo ancora marcatamente maschile.
E se tu che leggi sei una donna, di certo capirai di cosa io stia parlando.
Sintomatici, a questo proposito, sono alcuni dati statistici che rivelano ancora l'attuale posizione di subordinazione della leadership femminile a quella maschile: recentemente, in occasione della festa della donna, la rivista Forbes ha pubblicato una lista delle 100 donne più potenti del mondo. Con mia grande sorpresa oltre il 90% delle donne citate, erano tutte CEO di qualche grande azienda. Quasi nessuna di loro era Founder.
Questo dato mi ha molto colpito, quasi che il massimo grado al quale sembra possa aspirare una donna oggi, nel mondo laico occidentale, sia quello di amministratrice di un'impresa creata da un uomo.
Come ciò non bastasse, paradossalmente c'è anche chi oggi, devotamente sottomesso alle deliranti correnti ideologiche in voga, sostiene che la leadership debba essere gender free o gender fluid, insinuando persino che le caratteristiche proprie della leadership femminile potrebbero essere espresse da uomini.
Donne Samurai
I più recenti studi sul cervello umano hanno dimostrato ampiamente che il cervello maschile e il cervello femminile funzionano in modo diverso.
Ciò che è emerso in maniera ponderante è che, in generale, i maschi hanno più neuroni, mentre le donne hanno più connessioni. Il cervello maschile presenta connessioni dicotomiche lineari, all'interno dello stesso emisfero, mentre il cervello femminile presenta maggiori connessioni trasversali che mettono in comunicazione i due emisferi.
Potremmo dire che la mente maschile è più settoriale e scissa, mentre la mente femminile è più integrata e inclusiva.
Il cervelletto degli uomini è più connesso al resto degli emisferi, quello delle donne è più isolato, ma con più connessioni interne.
Il cervello degli uomini è più voluminoso di quello delle donne, mentre il cervello delle donne presenta un corpo calloso più spesso rispetto a quello degli uomini.
Alcuni studi effettuati con risonanza magnetica funzionale hanno potuto rendere visibile quali aree cerebrali si attivino durante la lettura di un testo complesso: ne è emerso che negli uomini si attiva sempre e soltanto l’area destra, mentre nelle donne si attivano entrambi gli emisferi.
Questa diversa strutturazione, fa sì che il cervello maschile e quello femminile siano diversi e complementari: il cervello maschile separa la parte razionale da quella emotiva, collegando le diverse zone all'interno di un medesimo emisfero, mentre il cervello femminile collega e integra diverse aree dell'emisfero destro e dell'emisfero sinistro, favorendo l'intuizione rispetto alla analisi logica.
Il cervello maschile opera in maniera più lineare e consequenziale rispetto a quello femminile, che riesce a collegare in maniera più complessa diverse azioni nello stesso momento.
A motivo di questa diversa elaborazione degli stimoli nervosi, la Leadership femminile presenta indubbiamente aspetti e vantaggi esclusivi rispetto a quella maschile: solitamente le donne leader mostrano maggiore empatia, spirito di collaborazione e inclusività, valorizzano le idee altrui, hanno maggiori capacità di lavorare in squadra, coltivando un ascolto profondo delle esigenze e opinioni altrui, rispetto reciproco.
Potremmo dire che la struttura cerebrale abbia anche influenzato la creazione dei modelli sociali: il modello sociale adottato da millenni dal genere umano, ossia quello verticalistico-piramidale, riflette propriamente la struttura del cervello maschile.
Mentre l'innovativo modello sociale del Nuovo Paradigma a rete frattale, chiamato Relarchia, riflette propriamente la struttura del cervello femminile.
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Dea
Dea
Dea è un’artista poliedrica, imprenditrice visionaria e innovativa,
carismatica pioniera, insaziabile ricercatrice ed esploratrice errante, motivatrice,
fondatrice dell'ambizioso progetto della Reggia Dei Sovrani,
fervida attivista per la Pace, i Diritti Umani e i Diritti delle Donne.
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